Richiedere un finanziamento personale: guida completa 2020

Nella vita di molti cittadini accede che si manifesti la necessità di contrarre un prestito, elemento necessario per poter ottenere qualche bene particolarmente oneroso oppure della preziosa liquidità aggiuntiva: nel primo caso si tratta di prestiti finalizzati, ovvero conclusi direttamente tra il debitore e il venditore del servizio (come ad esempio la finanziaria della concessionaria auto), mentre nel secondo vengono definiti prestiti personali.

In questo caso, l’ente erogatore, istituto di credito o finanziaria che sia, è solita chiedere la motivazione per la quale il risparmiatore avanza la richiesta, che solitamente deve poggiare su delle pezze giustificative: se, ad esempio, procediamo all’acquisto di una cucina, si dovrà fornire all’istituto creditizio un preventivo di spesa che, per l’appunto, giustifichi l’importo richiesto.

Sostenibilità del prestito: quali elementi sono soliti valutare gli istituti creditizi?

Quando si inoltra una richiesta di prestito personale, i preventivi di spesa non sono altro che uno dei tanti documenti da presentare. Oltre ad essi, il richiedente è tenuto a consegnare: documento d’identità in corso di validità (carta identità, passaporto o patente); codice fiscale o tessera sanitaria; ultime tre busta paga; modello CUD per i lavoratori dipendenti, l’Unico per quelli autonomi; una copia dell’ultima bolletta pagata, a testimonianza di risiedere realmente nel luogo indicato nei precedenti documenti.

Quando si inoltra una domanda di finanziamento, bisogna tenere presente che gli istituti preposti all’erogazione del credito valutano attentamente ogni singola richiesta, al fine di ridurre significativamente i casi di insolvenza. L’esame di queste pratiche si basa su una serie di dati, che variano da quelli personali del richiedente (come, ad esempio, la professione ed i dati anagrafici) a quelli che consentono agli stessi di valutare la capacità dello stesso nel far fronte al pagamento mensile della rata.

Oltre alla verifica della sostenibilità della rata al servizio del debito contratto, gli istituti di credito e finanziarie eseguono, in via prioritaria, alcune verifiche per controllare la cosiddetta “onorabilità” del cliente, ovvero se lo stesso, nel passato, non sia stato in grado di far fronte ai propri impegni. Ricerche, quest’ultime, che questi enti compiono tramite l’interrogazione delle Banche Dati e della Centrale Rischi.

Al giorno d’oggi, grazie al grande ricorso alla grande rete telematica, è possibile inoltrare le richieste di prestito anche tramite internet, con significativi risparmi in termini di costi e dei tempi di risposta. Il mondo dei prestiti online è in costante mutazione, per questo è necessario essere sempre al passo con le novità. Prestitimag.it, ad esempio, mette a disposizione dei suoi lettori molte guide sull’argomento.

Come scegliere un prestito: gli elementi da tenere in considerazione

Quando si contrae un prestito, sia tramite gli operatori dislocati sul territorio nazionale che comodamente online, è indispensabile essere a conoscenza di alcuni elementi per poter scegliere il finanziamento che sia più effettivamente il più conveniente e maggiormente confacente alle esigenze di ciascun singolo individuo. In tal senso, l’aspetto economico, per quanto ovvio, riveste un ruolo chiave.

La domanda che tutti si pongono, inevitabilmente, quando contraggono un prestito, è sempre la seguente: “quanto dovrò pagare di interessi?”. Esistono due parametri, in tal senso, che sono in grado di fornire uno spaccato sulla onerosità del prestito: T.A.N. (tasso annuo nominale) e il T.A.E.G. (tasso annuo effettivo globale).

Nel primo caso viene tenuto in considerazione il tasso d’interesse annuo applicato dall’istituto finanziario sull’importo lordo, in base all’importo finanziato e alla durata del finanziamento stesso. Esso, però, non comprende tutte le eventuali spese aggiuntive incluse nel prestito, come “commissioni incasso rata”, “spese di istruttoria”, etc. etc.

Il T.A.E.G., viceversa, include tutte le spese effettivamente sostenute, ivi comprese quelle relative alla copertura assicurativa collegata al finanziamento, che la maggior parte delle finanziarie e banche sono solite inserire all’interno del prestito, previo consenso da parte del debitore/contraente.