Porfido del Trentino, che cos’è e come si utilizza

Il porfido del Trentino rappresenta uno dei materiali più resistenti e performanti utilizzati nel corso dei secoli, come testimoniano le numerose opere architettoniche realizzate con questa specifica pietra naturale. Grazie alla sua estrema versatilità il porfido ancora oggi continua ad essere un materiale utilizzato in architettura e garantisce la massima resa estetica, funzionale ed espressiva. Gli abili progettisti infatti sono in grado di lavorare sapientemente il porfido, sfruttando le sue caratteristiche duttili e modellabili per dare vita a creazioni dal grande valore artistico ed estetico.

Le caratteristiche tecniche del porfido del Trentino

Il porfido del Trentino è un mix di bellezza e praticità poiché conferisce ad ogni opera architettonica caratteristiche uniche come resistenza al gelo, all’usura ed alle sollecitazioni fisiche, durata nel tempo, compattezza ed estetica. I cubetti di porfido spesso in passato venivano utilizzati per la realizzazione di strade e vie mentre oggi viene impiegato in ambito pubblico per la riqualificazione urbana di centri storici, ZTL, piazze, marciapiedi ecc. Le pietre naturali del porfido sono ampiamente utilizzate anche in ambito privato per la realizzazione di ciottoli per giardino, portici, terrazze, bordo piscina e accessi residenziali grazie alla sua elevata resistenza al calpestio. Da sottolineare infine la notevole varietà cromatica e la facilità di lavorazione di questa pietra.

Il porfido del Trentino, la storia dell’oro rosso

Il porfido del Trentino nel corso degli ultimi decenni ha rappresentato una vera e propria fonte di ricchezza per le famiglie del posto, tanto da essere ribattezzato “oro rosso”.

La produzione del porfido del Trentino inizia a cavallo tra gli anni ’20 e ’30 con l’apertura di grandi ditte ma è solo nel secondo dopoguerra che nascono le prime ditte locali per l’estrazione della pietra. L’importanza economica del porfido si consolida solo nel corso degli anni ’60 con la nascita di comunità in prossimità delle zone estrattive di Fornace, San Mauro di Pinè, Cembra ed Albino. Durante questa fase l’intero processo di lavorazione è ancora manuale dalla movimentazione alla lavorazione fino al carico sui camion.

Negli anni ’70 c’è un vero e proprio boom della produzione del porfido del Trentino grazie anche alle richieste sempre più massicce provenienti soprattutto dalla Francia, dall’Austria, dalla Germania e dal Nord Europa. L’intero processo produttivo subisce notevoli miglioramenti come il passaggio dal lavoro manuale a quello meccanico e la sostituzione dei carichi manuali con le pale meccaniche. Gli imprenditori locali intuiscono le grandi potenzialità di questo materiale e danno vita a numerose aziende locali che contribuiscono allo sviluppo del territorio e danno occupazione ad operai, agenti di commercio, posatori, segretari ecc. L’indotto generato favorisce lo sviluppo di ditte di autotrasporto locali che portano il porfido del Trentino in tutta Italia da Nord a Sud.

Dagli anni ’80 fino al 2000 il mercato del porfido del Trentino cresce esponenzialmente e migliorano notevolmente anche le tecniche produttive sempre più moderne ed all’avanguardia. Grazie alla produzione di prodotti finiti sempre più sofisticati questa pietra naturale diventa un elemento decorativo delle pavimentazioni esterne di numerose città italiane ma anche straniere.

Con l’avvento della moneta unica, la globalizzazione e la liberalizzazione dei mercati il porfido del Trentino accusa qualche difficoltà a causa dell’immissione sul mercato di prodotti esteri più economici ma anche più scadenti. Fatta eccezione per una piccola somiglianza estetica, questi materiali nel corso del tempo non hanno saputo garantire le stesse prestazioni meccaniche e tecniche del porfido del Trentino ed anche costruttori, imprenditori e privati se ne sono accorti subito. Dopo le difficoltà iniziali il porfido è ritornato ad essere considerato un materiale insostituibile ed apprezzato sia a livello nazionale che internazionale.

La collocazione geologica e geografica del porfido del Trentino

Il porfido del Trentino ha origini antichissime e risale al periodo permiano inferiore, vale a dire circa 280 milioni di anni fa. Queste pietre naturali si sono formate in Trentino Alto Adige a causa dell’intensa attività vulcanica verificatasi nel corso del tempo ed iniziata oltre 200 milioni di anni fa. Il porfido viene estratto nella provincia di Trento e l’intera zona è stata ribattezzata “piattaforma porfirica Atesina”.

Da un punto di vista petrografico il porfido del Trentino è una pietra vulcanica effusiva derivante dal magma fuoriuscito dalla litosfera e raffreddatosi rapidamente. La struttura a grana non uniforme è composta al 60-65% da una pasta di fondo microcristallina vetrosa dove sono presenti fenocristalli. I cristalli di quarzo nell’impasto conferiscono quelle caratteristiche di luminosità ed eleganza tipiche del porfido del Trentino.

Per conoscere tutte le varietà di porfido del Trentino presenti sul mercato o richiedere qualsiasi altra informazione su questa pietra naturale è sufficiente visitare e consultare il sito di Petra, un’azienda conosciuta e rinomata per la sua professionalità e competenza che opera in questo settore ormai da diversi anni.