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Tendenze moda per la stagione inverno 2025-2026: ecco le prime novità

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di Redazione

24/07/2025

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Dalle sfilate internazionali alle stanze più discrete delle press preview, le linee guida per l’autunno inverno 2025-2026 sono chiare. La moda torna a essere codice, riflessione, presa di posizione. Quest’anno vince la scrittura sartoriale, il tratto netto, la citazione colta. L’abito non è più solo prodotto, ma gesto identitario, azione silenziosa, architettura da abitare.

Il tailoring

La prima tendenza arriva proprio dal tailoring: la giacca, quella vera, strutturata, rientra nei ranghi del quotidiano. Spalle costruite, vita segnate, rever generosi. Nessuna concessione allo streetwear destrutturato. I tagli richiamano con chiarezza la borghesia anni ’90, quella che indossava Armani nei giorni feriali e Ferré nei momenti solenni. Le gonne seguono, dritte, sotto il ginocchio, in tweed, lana doppia, flanella. Tornano le cinture sottili in vita, ma solo dove servono. La figura si definisce con discrezione.

Il cappotto lungo

Il cappotto lungo, maschile, cammello o antracite, oppure con un tocco rétro: doppiopetto, spalle leggermente allargate, e quel colletto che sembra disegnato per coprire le malinconie invernali. I brand più attenti lo propongono anche in faux fur, pellicce sintetiche sempre più sofisticate che omaggiano lo charme delle signore milanesi anni Settanta, ma con materiali etici e processi tracciabili.

Un ritorno ai dettagli essenziali

Accanto a questo ritorno all’essenziale, la maglieria si prende un ruolo da protagonista. Maxi pullover, cardigan con lavorazioni artigianali, dolcevita aderenti. Il knitwear diventa cuore del look, non più solo complemento. Le lavorazioni sono materiche, compatte, quasi scultoree, spesso in tonalità neutre o in tinte autunnali polverose. Si conferma così l’evoluzione di un guardaroba costruito più sul gesto del vestire che sulla logica del consumo.

Accessori e scarpe

Sul fronte degli accessori, qualcosa cambia. I mocassini - che hanno dominato per diverse stagioni - rallentano la corsa. Al loro posto, derby e oxford: stringate d’ispirazione maschile, lucide o spazzolate, con suola robusta e allacciatura rigorosa. Raccontano una femminilità più decisa, meno decorativa, più solida. Anche le borse rispondono a questa esigenza di contenuto: si riduce il logo, si alza la qualità della materia. È qui che tornano gli intrecciati in pelle, non si tratta di un revival, ma di una riscoperta consapevole. L’intreccio è tecnica, ma anche simbolo. Richiede tempo, sapienza manuale, cura del dettaglio. I nuovi modelli propongono superfici tridimensionali, quasi architettoniche, in pelle morbida dai toni intensi: cuoio, testa di moro, blu scuro. Perfette sia per la quotidianità lavorativa che per le uscite più formali, le borse intrecciate si impongono come oggetti senza tempo, pensati per durare e per comunicare un’idea precisa di gusto.

Il boho chic

Chi cerca invece visioni più leggere, troverà soddisfazione nel segmento boho. Ma anche qui, le regole sono cambiate. Il boho di stagione non è più naïf, ma stratificato, pensato, opulento. Le trasparenze vengono sovrapposte a tessuti più densi, creando un contrasto che non ha nulla di casuale. Le camicie in organza si portano con gonne ampie in jacquard, gli abiti fluttuanti con stivali strutturati e maxicappotti. L’effetto è quello di una poesia volutamente spezzata, un’eleganza ruvida, piena di sbavature volute. La “messy girl” che ne nasce non è l’ennesimo stereotipo da social, ma una figura letteraria, disordinata e potente, fragile solo in apparenza.

La palette di colori

A dare coerenza a tutto questo arriva la palette cromatica. Il bordeaux, sempre presente, cede il passo a una tonalità che ha sorpreso tutti: il viola. Ma non quello acceso o artificioso da passerella. Si tratta di un viola scuro, notturno, a tratti plumbeo. Un colore difficile, ma proprio per questo affascinante. Funziona nei capispalla, si insinua nei dettagli, esplode nei look total tone. È il colore che meglio racconta la stagione: interiore, riflessiva, stratificata. Insieme a lui, i marroni caldi, i verdi bosco, l’ocra spento e qualche incursione di azzurro polvere.
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