Ne sentiamo parlare in continuazione, l’UE continua a puntare il dito contro il nostro Paese rimarcando che il Debito Pubblico è eccessivo in relazione al Pil, richiedendo azioni al governo per ridurlo ma forse non tutti gli italiani hanno conoscenza di che cosa si parli quando ci si riferisce al Debito Pubblico.
Partiamo, quindi, per definirlo, dall’analisi di queste due parole: Il Debito, in generale, è ciò che si deve a qualcuno che ci ha fatto un credito; quando accendi un prestito, chi ti da il denaro, a fronte di un riconoscimento di un tasso di interesse sulla somma prestata, diventa creditore mentre tu hai un Debito verso chi ti ha fatto il prestito. Lo Stato italiano usufruisce di prestiti da parte di semplici cittadini, banche, assicurazioni ed istituti di Credito in generale e da creditori esterni allo Stato stesso. Il totale dei prestiti ricevuti dallo Stato è il Debito definito “Pubblico” in quanto il titolare è lo Stato, non un istituto privato.
Il problema di un Debito Pubblico è chi detiene tale debito: In caso di impossibilità ad assolvere la restituzione del debito da parte dello Stato, si parla di Default dello Stato: è come se un’impresa non fosse più in grado di pagare i propri debiti verso i fornitori esterni. Chiaramente in questa condizione i Fornitori richiedono il pagamento che l’impresa non può pagare e si dichiara fallimento. Se la stessa impresa riuscisse a pagare i debiti ai fornitori ma non gli stipendi ai propri lavoratori, questi patirebbero un impoverimento ma l’azienda eviterebbe il fallimento. In questa analogia, i fornitori sono i Creditori esteri mentre i lavoratori sono cittadini e istituzioni italiane che hanno prestato denaro allo Stato.
Chi detiene il Debito Pubblico italiano?
L’UE è preoccupata dal Debito Pubblico italiano, è preoccupata che se sale troppo lo Stato italiano, con un Pil basso, non sia più in grado di onorare i propri debiti, riferendosi al debito estero, ovviamente. Su questo lo Stato italiano rassicura dicendo che il debito pubblico è detenuto soprattutto da residenti, che di fatto è il popolo italiano, soprattutto, il detentore di tale debito. E’ lecito, legittimo valutare queste dichiarazioni e domandarsi se questo risponde a verità. Dobbiamo riferirci a dati certi, non si può fare una valutazione su dati incerti, inattendibili. Per questo ci riferiamo a dati ufficiali della Banca d’Italia
A marzo 2018 il Debito Pubblico ammontava a 2.302 Miliardi di Euro con un rapporto Debito/Pil pari a 131% ma chi detiene realmente il credito nei confronti dello Stato? Piccoli risparmiatori e imprese italiane detengono solo una piccola parte del credito, il 5%, una percentuale sottostimata in quanto considera soltanto le quote direttamente acquisite da questi soggetti in Titoli di Stato, non considerando le quote detenute su portafogli gestiti ma la percentuale non cambierebbe poi sostanzialmente.
Gli italiani nel corso degli anni si sono allontanati dai Titoli di Stato italiani ma attualmente le Assicurazioni e Fondi hanno incrementato questa voce, passando al 18%. Le Banche italiane detengono il 26% del debito Pubblico italiano, il 16% è detenuto dalla Banca d’Italia, in modo diretto oppure attraverso la BCE, con il programma di acquisto dei Titoli di Stato da parte di quest’ultima. Il 35% del debito è detenuto, invece, da Investitori esteri.
Si tratta, quindi, di un terzo del Debito Pubblico in mano straniera; è vero, quindi, che il Debito Pubblico è in mano a connazionali, persone fisiche, imprese, banche, assicurazioni, fondi, ma è anche vero che un terzo abbondante è in mano straniera e non è poco. Il Qe messo in atto dalla BCE si andrà sempre riducendo e questo porterà inevitabilmente ad un incremento del Debito Pubblico soprattutto verso l’estero, con l’aumento del tasso di interesse sui Titoli di Stato e allora, se il Pil non si incrementa, per l’Italia saranno problemi.