In materia di diritto civile, avere voce in capitolo sul danno patrimoniale e non patrimoniale è importantissimo, specialmente quando si tratta di capire come chiedere un risarcimento. Ma esattamente quali sono le differenze tra questi due tipi di danni? La risposta deve partire obbligatoriamente da un’analisi accurata della normativa giuridica vigente.
In questo articolo, esamineremo più da vicino l’argomento, parlando delle caratteristiche prima del danno patrimoniale e poi del danno non patrimoniale; affronteremo anche alcune considerazioni su come vengono valutati entrambi i tipi di danni nel sistema legale italiano ed internazionale, ponendo particolare attenzione agli aspetti economici che accompagnano la questione in discussione. Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere!
Danno patrimoniale: definizione e caratteristiche
Il danno patrimoniale è un tipo di danno che si verifica quando la persona subisce una perdita di ricchezza o di beni patrimoniali; inoltre, può derivare da una vasta gamma di fonti, da un’errata condotta da parte delle persone coinvolte, da lesioni fisiche, da una negligenza professionale e così via. L’obiettivo della legge è di ripristinare la situazione in cui la persona si sarebbe trovata senza il danno.
I principali caratteri del danno patrimoniale sono i seguenti: il carattere risarcitorio, l’indisponibilità, il carattere adeguato, l’effetto forfetizzante e la distinzione tra riconoscimento del danno e rifusione del danno. Analizziamo distintamente questi caratteri.
- Il carattere risarcitorio del danno patrimoniale significa che nel momento in cui viene affermato un diritto alla riparazione l’indennizzo è finalizzato al recupero dei beni perduti o al recupero del danno economico. Inoltre, non esiste un limite massimo o minimo all’entità di questa riparazione.
- L’indisponibilità indica che, quando è stabilito un rimborso, il diritto viene immediatamente autoliquidato.
- Il diritto al rimborso diventa vincolante per la controparte ed entra in vigore automaticamente all’emissione della sentenza.
- Il carattere adeguato implica che il ritorno economico dovrebbe essere pari alla perdita patrimoniale subita.
- L’effetto forfettizzante indica che, anziché rivalersi su ogni singolo elemento patrimoniale, il rimborso dovrebbe essere calcolato come un onere totale. Ciò significa che la riparazione sarà fissata in modo arbitrario e indistinto, in base a quello che l’autore del danno è in grado di versare per risarcirlo.
- Infine, è necessario distinguere tra riconoscimento del danno patrimoniale e rifusione del medesimo. Il primo si riferisce al diritto assegnato alla persona per riparare i beni che ha perso a causa dell’eventuale violazione commessa da terzi; il secondo, invece, è responsabile dell’effettiva liquidazione dell’offensore a favore del soggetto lesionato.
Danno non patrimoniale: definizione e caratteristiche
Il danno non patrimoniale è una forma di danno che riguarda la lesione di diritti e interessi di un soggetto. Si tratta, quindi, di una forma di danno che, invece di colpire direttamente il patrimonio del soggetto (che verrebbe quindi definito come danno patrimoniale) investe direttamente la sfera personale del soggetto, causando ad esempio un innegabile pregiudizio psico-fisico.
Il danno non patrimoniale può essere definito come l’insieme di conseguenze, fisiche o morali, che colpiscono un soggetto a seguito di un’azione illecita posta in essere da parte di un altro soggetto o, più genericamente, a seguito di un’esigenza giuridica riconosciuta dalla legge. Può essere inteso in due modalità: come pregiudizio morale e come pregiudizio alla salute.
- Il pregiudizio morale consiste nella messa in atto di comportamenti non consoni alla condotta della vita morale: ci si riferisce quindi ad azioni che producono lesioni a diritti qualificabili come moralmente inviolabili, quali la libertà e la dignità personale o anche l’onore e la reputazione. Un esempio tipico è la diffamazione.
- Per quanto riguarda, invece, il pregiudizio alla salute si fa riferimento a tutte quelle situazioni che comportano una lesione della salute psico-fisica. Può consistere in lesioni fisiche permanenti – ad esempio traumi cranici – o transitorie – ad esempio stati ansiosi – ma anche in lesioni non tangibili, come le sofferenze morali connesse al pregiudizio morale.