Come diventare un bravo progettista meccanico

Il progettista meccanico è un esperto di disegno tecnico industriale, che, partendo dall’ascolto del cliente, definisce un progetto, appunto, per questo o quel componente meccanico, unendo alla richiesta la sua creatività e la sua competenza in materia.

Ovviamente per definire il prototipo di un prodotto occorrono dei parametri matematici, geometrici e fisici che porteranno, infine, a una corretta e funzionale realizzazione e produzione.

Il disegnatore tecnico è un professionista che generalmente lavora come dipendente negli uffici tecnici delle aziende, ma può scegliere anche di far carriera come freelance, accettando lavori su commissione da diverse realtà imprenditoriali.

I suoi compiti, comunque, indipendentemente dalla sua posizione, sono relativamente sempre gli stessi.

Un bravo progettista meccanico, infatti, passa dall’ascolto del cliente alla definizione dei parametri e degli strumenti necessari per soddisfare le sue richieste. Per quanto riguarda i parametri, come detto, si tratta di tenere in considerazione che nella produzione di componenti meccaniche non si può prescindere da criteri come peso, lunghezze, altezze ecc. e per essere più precisi bisogna adoperare appositi strumenti come software di disegno assistito computerizzato.

Rientra nella fase progettuale anche la definizione dei materiali da utilizzare per i quali il progettista deve interfacciarsi con l’ufficio acquisti, avendo essi un costo che dovrà sostenere l’azienda. Inoltre, dovrà intervenire sul progetto laddove vengano richieste modifiche o sorgano problemi, interfacciandosi anche con altri professionisti dell’ufficio tecnico.

Da un’indagine del 2021 condotta su LinkedIn è emerso che in testa alle classifiche dei lavoratori più ricercati c’è proprio il progettista meccanico. La maggiore richiesta si concentra al Nord, il cuore delle industrie meccaniche, e al Sud per lo più in Campania, ma non con i numeri, per esempio, della Lombardia, che è la prima regione per richiesta di progettisti.

Dopo la pandemia, che ha ridefinito in qualche modo spazi e tempi di produzione, in qualche modo la domanda di questo tipo di esperti è aumentata e si è palesato quanto ancora il nostro Paese sia indietro sulla disponibilità di operatori specializzati.

Il problema è da addursi in parte all’incompiutezza degli studi negli istituti superiori che pur preparando tecnicamente e professionalmente tanti ragazzi non hanno le risorse per sostenere il passo con l’evoluzione digitale o non prevedono nei loro programmi didattici l’insegnamento di specifici software. Sono ancora poche le realtà scolastiche dove, in collaborazione con le aziende, si sostengono percorsi che prevedano l’utilizzo di tecnologie.

Un esempio virtuoso è l’IIS Gadda di Parma che in collaborazione con l’azienda Lenovo ha creato un laboratorio informatico per studenti dove possono imparare tecniche avanzate di produzione.

Cosa fare dopo il diploma?

Un tempo dagli istituti tecnici e professionali uscivano figure professionali fatte e finite, che approfondivano le loro conoscenze e ampliavano le proprie competenze sul campo e in parte è ancora così se si parla di operai generici.

Tuttavia, con l’affermarsi di nuove tecnologie si è reso indispensabile ampliare il proprio bagaglio culturale e potenziare le proprie abilità, o iscrivendosi a corsi di laurea sempre più specializzati o opzionando corsi di formazione professionale mirati.

Chiunque voglia dedicarsi alla meccanica non deve per forza sostenere studi di ingegneria, ma può valutare i migliori corsi di meccanica disponibili e scegliere se frequentarli in presenza o meno, definire il timing delle lezioni sulla base dei suoi impegni quotidiani, ridurre le tempistiche di apprendimento, risparmiare anche in termini economici e imparare a utilizzare applicativi informatici specifici in base al suo interesse.

Sicuramente la laurea resta un criterio di selezione fra i più richiesti e una garanzia dal punto vista dell’inquadramento retributivo, ma sono sempre più le imprese, pubbliche e private, che valutano il possesso di certificazioni relative all’uso di software per la progettazione industriale nella scelta del personale.